Dalla passione per la fotografia all’attività fotografica
Abbiamo intervistato per voi Alessandro Prati che ci ha parlato della sua passione per la fotografia illustrandoci come è nata la sua attività professionistica.
Sei sia disegnatore che fotografo. Come mai questa duplice scelta? C’è una delle due attività che ti rappresenta maggiormente?
Si, sono sia disegnatore tecnico che fotografo. Ho scelto questa strada perché, mentre collaboravo come disegnatore presso varie aziende, passando dal disegno tecnico puro alla fotocomposizione per la progettazione di giardini, approfondivo quella che è stata sempre una mia passione, la fotografia. Avevo già aperto la mia partita iva come disegnatore e da lì ad aggiungere anche la fotografia, il passo è stato breve. Non prima però di aver partecipato a vari corsi e approfondimenti per poi passare attraverso un piccolo periodo di gavetta.
Di queste attività, non ce n’è una particolarmente preponderante, perché entrambe lasciano sfogo alla mia fantasia. La fotografia mi consente di bloccare la realtà e in qualche modo anche il disegno tecnico mi consente di rappresentare quello che ci circonda o, come nel caso delle fotocomposizione, di progettarlo.
A quali generi fotografici ti dedichi maggiormente? Perché hai scelto questi?
Inizialmente nasco come fotografo ritrattista. In realtà ho sempre amato fotografare i paesaggi di montagna, anche se i primi lavori che ho fatto sono stati come ritrattista. Così anche i primi corsi di approfondimento si sono incentrati sul ritratto, soprattutto quello di studio. Ora, sono molto orientato verso la fotografia paesaggistica, architettonica, ritrattistica e still-life.
E come disegnatore quali sono le tue principali attività?
Collaboro principalmente con lo studio topografico di mio padre, attraverso il quale sono riuscito ad approfondire le mie conoscenze riguardo le strumentazioni topografiche (stazioni totali, gps, scanner laser e, tra poco anche i droni), i software (cad, 3d, ecc..) e la conoscenza del territorio. Inoltre mi ha consentito di esportare le mie conoscenze fotografiche al servizio della topografia, ad esempio per quanto riguarda le fotocomposizioni per i progetti, piuttosto che per fotografie “d’archivio” dei rilievi, semplice documentazione, georeferenziazione delle stazioni di rilievo e, a breve, potrò utilizzarle anche per la fotogrammetria.
Ti dedichi anche all’insegnamento fotografico. Quali sono gli obiettivi che ti poni con i tuoi corsi?
Si, mi dedico all’insegnamento fotografico ed è una delle mie più grandi soddisfazioni. Obiettivi a dir la verità non ne ho perché con la fotografia si va ad operare sempre in un campo molto vasto. Mi piace però interagire con i miei alunni, trasmettere la mia passione e, soprattutto, mettermi al loro stesso livello per poi farli crescere attraverso quelle che sono le mie conoscenze. Molti dei miei alunni sono poi diventati miei grandi amici.
Ringrazio ProntoPro per quest’intervista.