“Il gioco è quello, ormai divenuto celebre non solo a livello locale, dei “pindoi”. Un tempo serviva ai villici, cui non era concesso l’uso della spada, riservata per investitura a nobili e cavalieri: era una necessità, perchè il popolo comune ricorreva alle pietre, ai bastoni, agli attrezzi di lavoro per difendersi. I pindoi (i sassi, appunto) servivano all’addestramento in lanci di precisione di grosse pietre che avrebbe disarcionato facilmente un cavaliere, a quei tempi privo di staffe e con addosso una pesante armatura.
Verosimilmente i “Pindoi”, sarebbero quelle grosse pietre a forma di pera, poste verticalmente in fila alla sommità delle cinte murarie con stabilità precaria. Un “tramai”, una trappola contro intrusioni e incursioni.
Gioco dei pindoi, dunque, con i sassi posti in fila, lontano, per la disfida tra i rappresentanti dei borghi roveredani di un tempo: Platha, Tavjela, Villotes, Moro, Runcadei, Forcate, Puart, San Bastian, Sant’Anna, Codes, Borgo Nuovo, Sacon che si contendono la vittoria finale colpendo ed eliminando in varie fasi il sasso del borgo partecipante. Bello da vedere non solo il gioco, ma anche i preparativi, la sfilata e il cerimoniale di sorteggio.” (dal sito .www.proroveredo.com .)
Pagina di facebook dedicata ai Pindoi